Manifesto: Le Désir attrapé par la queue 2

Scritto a Parigi durante la Seconda Guerra Mondiale, il testo dà vita ai monologhi culinari del protagonista Gros Pied, alle lamentele dell’Angoisse Grasse e dell’Angoisse Maigre, alle vicende della Tarte e dell’Oignon: brani assurdi e frammentati, messi in dialogo con le composizioni musicali di Stravinskij che concorrono a comporre un quadro sconcertante e vieppiù angoscioso. Sulla scena del LAC, l’Ensemble 900 del Conservatorio della Svizzera italiana diretto da Arturo Tamayo si è unito agli studenti Master dell’Accademia Teatro Dimitri guidati da Pavel Štourač che ha curato la regia dello spettacolo. Al Corso di laurea in Comunicazione visiva è spettato il compito di arricchire l’impianto scenico con una parte visuale di grande impatto; di realizzare i video trailer e progettare l’immagine coordinata per lo spettacolo interdisciplinare. L’obiettivo era quello di superare i confini della propria disciplina di riferimento e accentuare la sinergia con le componenti artistiche della formazione universitaria di base presenti sul territorio. Con questo manifesto ho voluto mettere in evidenza l’assurdità dell’opera che vede protagonista un piedone dongiovanni. Lo scopo era di enfatizzare questa personalità e, aggiungendo la corona, renderlo un vero e proprio personaggio: arrogante e allo stesso tempo maestoso.

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